Valle dello Jato - MappiAMO la bellezza

Un progetto aperto e collaborativo
Valorizziamo insieme il territorio tramite la mappatura di foto, video, audio, storie, sentieri...

Come partecipare

Se sei interessato a partecipare attivamente alla mappatura, contribuendo così alla valorizzazione del territorio, scrivi un'e-mail a proloco.projato@gmail.com.

La Valle dello Jato - una breve descrizione

Le pitture rupestri di Grotta Mirabella, il teatro greco di Iaitas, i blocchi di travertino di contrada Chiusa, i lembi di antichi boschi di quercia dove è possibile ascoltare il canto dell’Usignolo.
Sono solo alcuni esempi dei tanti tesori custoditi nella Valle dello Jato. Uno scenario suggestivo, dove la cultura e la natura si incontrano per raccontare la storia delle genti che da millenni popolano questo territorio. Su Monte Iato, a 852 metri di altezza, sorgeva l’insediamento urbanistico di Iato, che rappresentava una delle fortificazioni più sicure dell’isola. Questa sua particolare posizione geografica spinse Elimi, Greci, Romani ed Arabi ad abitarvi in epoche diverse per oltre duemila anni. Oggi l’accesso al Parco archeologico è possibile attraverso dei suggestivi sentieri naturalistici che si snodano lungo i pendii del monte.
Ma c’è tanto altro da vedere nella Valle dello Jato: le antiche masserie Procura, Chiusa e Cannavera. Il Mulino del Principe, situato a fondovalle. Lungo i percorsi, costeggiati da prateria d’ampelodesma, si potrà sentire l’odore di menta della Nepeta e il canto melodico della Cinciallegra. Durante le escursioni non è raro che il cielo offra ai visitatori il suggestivo spettacolo del Gheppio. Alzando più in alto lo sguardo si potranno osservare i volteggi delle Poiane. Perché, oltre alla storia, anche la natura offre spettacolo nei territori dello Jato.
Per molti visitatori sarà l’occasione per riprendere un cammino intrapreso negli anni scorsi. Per altri sarà l’inizio di un nuovo viaggio. Per tutti, sicuramente, ci sarà il piacere di trascorrere un’indimenticabile passeggiata nella Valle dello Jato (testo di Leandro Salvia tratto da vallejato.it)